Mariagrazia Fontana

Brescia, 1957.

Fino a pochi anni fa chirurga e medica d’emergenza nella sanità pubblica. Ha collaborato con la rivista letteraria Secondoorizzonte e ha pubblicato la raccolta di racconti Il tempo raggiunto (Liberedizioni). Da quindici anni fa parte de “Il cerchio della scrittura”, gruppo di donne interessate a parole radicate, che resistono alla banalizzazione.

Appassionata di montagna, scrive perché non può farne a meno.

È questo che volevo?
2024, pp. 208
“Fino a quel giorno non si era trattato che di una sagoma, il profilo di un uomo sotto la pensilina che conduce all’ingresso dell’ospedale. Ester non avrebbe saputo dire con precisione quando era comparso, c’era da un po’, con il sole e con la pioggia, appena fuori dall’uscita del parcheggio. Quella sera invece il sole era basso, lei camminava come trasognata, trasfigurata dalla stanchezza, il passo lento e strascicato. Nessuno a casa l’attendeva, Filippo e Gloria erano dalla nonna. Forse per questo ci mise un poco più d’attenzione, o forse era ora che lo guardasse, o forse prima o poi doveva succedere.” p.30